Alla Torre dei mille scatti
Il giardino rispuntò……
C’era la Torre dei Mille Gatti, uno dei tanti “giogus antigus” che una volta i bambini facevano in casa, quando il tempo non permetteva loro di giocare in strada:
“Dalla torre dei mille gatti, il primo gatto mi scappò,….”
(vedi nota in fondo a questo post)
E c’è anche, a Sant'Antioco, la Torre dei Mille Scatti, Torre Canai, la nostra Torre, che può essere chiamata così perché il promontorio sul quale si erige e l’imponente edificio sono forse i luoghi in assoluto preferiti da fotografi professionisti e dilettanti: sia nelle foto antiche di Sant'Antioco (come ricorda il compianto Pinuccio Orlando nel suo libro “I toponimi raccontano”) come, ovviamente, ai giorni nostri, alle reflex digitali ma anche alle foto con i telefonini.
La torre vigila su una delle più incantevoli località della costa sulcitana, dove il litorale roccioso a picco sul mare offre panorami di grande intensità; è uno dei luoghi più suggestivi dell'intera isola di Sant'Antioco per la trasparenza del mare ed i suoi caratteristici riflessi dal blu cobalto al verde smeraldo: difficile resistere alla tentazione di scattare qualche foto, difficile fare una brutta foto con un simile soggetto!
La Torre Canai sorge sul capo “su moru”, promontorio meridionale dell’isola di Sant’Antioco, oggi chiamato “Turri”, vicino alla rinomata spiaggia di Co ‘e quaddus; fa parte del numeroso gruppo di torri costiere ancora oggi presenti in Sardegna e conservate in condizioni più o meno precarie.
(per conoscere meglio la sua storia rimandiamo a questo sito:
http://italianostrasardegna.blogspot.it/2014/07/estate-di-novita-alla-torre-canai-di.html?spref=bl )
Per restare sulla storia recente, ricordiamo che dal 1994 è stata finalmente restituita alla fruizione collettiva dall’associazione Italia Nostra che, dopo averla ottenuta in concessione nel 1988, ha effettuato un intervento di restauro in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Cagliari e con il Ministero dell’Ambiente.
Oltre al restauro interno, la Torre è stata circondata da un giardino botanico progettato dal naturalista Sergio Todde, che ha classificato le specie autoctone presenti nell’area, e in questo giardino mediterraneo furono realizzati interventi di riqualificazione del patrimonio floristico e vegetazionale e predisposti dei sentieri natura ed una adeguata recinzione.
Nel corso degli anni, le intemperie e gli atti vandalici hanno parzialmente compromesso quel mirabile lavoro di sistemazione dell’area circostante la Torre, che necessitava di un serio intervento di recupero.
E non potevano essere che i fotografi, grandi debitori di fortissime sensazioni che la Torre ha loro regalato, a farsi carico di questa meritevole opera, con il progetto “We love Turri”
“We love Turri” ha preso avvio nell'agosto del 2015 con la mostra benefica “Ritratto di un’isola”, che aveva l’obiettivo di ridare vita alla Torre Canai rendendola di nuovo fruibile nella sua interezza attraverso il recupero e la messa in sicurezza del prestigioso giardino, lo spazio verde ai piedi della struttura che vanta un’importante varietà di specie botaniche.
Con la vendita delle fotografie che componevano la mostra “Ritratto di un’isola”, il Circolo Fotografico F/7.1, promotore dell’iniziativa, è riuscito nell'impresa e, nello specifico, ha realizzato gli interventi programmati: in particolare, il rifacimento della staccionata che delimita l’orto botanico, creando le condizioni per garantire la visita del sito grazie alla realizzazione di punti panoramici.
Il sito ha infatti enormi potenzialità, sia in riferimento alla fauna spontanea che cresce indisturbata in quel fazzoletto di terra, sia per la presenza di svariate specie di animali selvatici (in particolare avifauna) che abitualmente si muovono tra la macchia mediterranea tipica della zona.
Ed è proprio per la “grandezza” di Turri che il Circolo Fotografico F/7.1 organizza questa settimana un evento inaugurale della nuova veste del giardino botanico della Torre, con il duplice obiettivo di celebrare sia la Torre, sia l’Earth day, appuntamento a livello mondiale che significa letteralmente “Giornata della Terra”.
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Saranno quattro intensi giorni di eventi, dal 22 al 25 aprile 2016: questo il programma dettagliato:
22 APRILE:
Giornata denominata, a livello mondiale, Earth day
Ore 18:00 Proiezione del video che racconta il progetto “We love Turri”, dalla mostra benefica fino all'esecuzione dei lavori, realizzato dal direttivo del Circolo Fotografico;
Ore 19:00 Inaugurazione della mostra fotografica naturalistica sulla flora e l’avifauna locale, all'interno della Torre;
Ore 19:30 Convegno sulla storia di Torre Canai a cura di Italia Nostra Sardegna con la collaborazione dell’Archivio storico comunale di Sant'Antioco.
Partecipano: Graziano Bullegas, Felice Di Gregorio, Walter Massidda, Antonello Meli, Sandro Scintu, Luciano Rossetti.
23 APRILE:
Ore 10:30 Workshop sulla botanica a cura della guida ambientale Giovanni Paulis, esperto di macchia mediterranea e flora spontanea della Sardegna.
Ore 16:30 Workshop sull'avifauna locale, a cura di Francesco Livretti, naturalista esperto di avifauna;
Ore 21:00 Concerto musicale e rinfresco per gli ospiti
24 APRILE:
Ore 9:00 Trekking “Alla scoperta dell’isola di Sant'Antioco”, con partenza ed arrivo presso Torre Canai. Al rientro dalla passeggiata, degustazione enogastronomica di prodotti tipici locali.
25 APRILE:
Ore 9:00 Workshop di macrofotografia curato dal fotografo Fabio Corona.
E’ infine doveroso citare per nome, insieme a tutto il Circolo Fotografico F/7.1 di Sant'Antioco, ed in particolare ai sette soci fondatori, promotori benemeriti dell’iniziativa, i fotografi che, regalando le loro opere che sono state poi messe in vendita, hanno contribuito in modo determinante alla sua realizzazione del progetto:
Davide Atzori, Cristian Calabrò, Gabriele Bullegas, Alessandra Balia, Valentina Steri, Francesca Francesconi, Gianni Cané, Fabrizio Schirru, Antonio Biggio, Veronica Campus, Giacomo Cherchi, Jacopo Longu, Carlo Eustacchi, Elisabetta Bullegas, Stelio Usai.
nota:
“Alla torre dei mille gatti” era un gioco molto semplice: si stava tutti seduti in circolo e il gioco era comandato da un capo, di norma scelto tirando a sorte, che prendeva il nome di “capugattu”; tutti gli altri assumevano un nome identificato ognuno con un numero diverso (primu gattu, secundu gattu, terzu gattu e così via).
Cominciava il gioco “capugattu” annunciando:
– “Alla torre dei mille gatti primu gattu mi scappò” (ma poteva essere anche il 2^ o il 5^ o altro preso a caso);
Il gatto chiamato in causa doveva essere pronto a rispondere e a non sbagliare il numero che lo identificava, dicendo:
– “primu gattu non fu”;
Capogattu, di rimando, chiedeva:
– “E chi fu?”
Il gatto nominato doveva essere pronto a dire il nome di un altro dei gatti in circolo (capugattu compreso), per esempio:
– “terzu gattu”
E si andava avanti così fino a quando non si incorreva in errore che poteva consistere nell’intervenire pur non essendo chiamato in causa o nell’intervenire in ritardo rispetto alla chiamata o chiamare in causa un gatto eliminato dal gioco.
A questo punto chi aveva sbagliato “pagava pegno” con conseguenti risate e divertimento assicurati e veniva eliminato dal cerchio che continuava fino alla totale eliminazione di tutti i gatti tranne uno: il vincitore.