(un recente moderno nuovo esproprio, perpetrato dai romani ai danni dei fenici)
Nell’apprestarci
ad ospitare forse il più importante evento nel settore dei beni culturali che si sia tenuto a Sant’Antioco,
costituito dall’ ottavo
Congresso Internazionale di Studi Fenici e Punici ( Carbonia e Sant’Antioco, dal 21 al 26 ottobre prossimo), riteniamo utile rispolverare una vicenda relativa alle necropoli di Sulky, che rischiano seriamente di andare
irrimediabilmente danneggiate e che sono da anni sottratte alle visite dei cittadini, dei turisti e degli studiosi.
Parliamo dei
fondi raccolti in occasione di
Maratonarte nel 2007, espressamente destinati ai lavori di messa in
sicurezza e valorizzazione delle necropoli e che sono invece stati sottratti
alla comunità antiochense per essere dirottati su interventi in altri siti.
Ricordiamo
questa vicenda nei suoi tratti essenziali:
sul finire
dell’anno 2007 il ministero dei beni culturali organizzò una raccolta di fondi,
attraverso una trasmissione televisiva chiamata “Maratonarte” destinati esclusivamente a lavori di restauro
urgenti in sette importanti siti archeologici d’Italia, e fra questi – unico dei
sette relativo a rinvenimenti della civiltà fenicio e punica – le necropoli di
Sulky.
Le donazioni
dovevano fare espresso riferimento al sito cui erano destinate. Per le
necropoli di Sulky furono raccolti ben 424 mila euro, che però il Ministero si
è guardato bene di far arrivare a Sant’Antioco.
Rispondendo
ad una interrogazione parlamentare nel mese di giugno del 2011 il
sottosegretario del ministero affermò che, essendo stata la raccolta di fondi
inferiore alle attese, si era preferito utilizzare l’intera raccolta per
intervenire su cinque siti dei sette per i quali i soldi erano stati versati
dai cittadini: un vero e proprio nuovo furto perpetrato dai “romani” sui “punici”,
che si aggiunge a quelli precedenti che la storia ci ha tramandato.
L’indignazione
degli amministratori e dei cittadini (peraltro molto tiepida) non è servita a
recuperare quei fondi e le necropoli di
Sulky continuano a versare in una situazione di gravissimo pericolo.
E’ anche
caduto nel vuoto l’appello del prof. Piero Bartoloni riportato da La Nuova
Sardegna del 7 aprile 2009 che qui riprendiamo:
«I soldi di Maratonarte - ha detto
al termine della conferenza tenuta per fare il punto sulle donazioni, Piero
Bartoloni, nella sua veste di direttore del Museo Archeologico Cittadino - sono
stati espropriati alla comunità, ed è necessario che la comunità si muova per
recuperarli. Si può dire che l’idea di inserire la necropoli di Sulky tra i
siti finanziabili sia stata promossa da me e, oltre ad avere contribuito per
essermi prestato a girare gli spot necessari, ho dato il mio obolo come
immagino molti antiochensi e sardi. Non ritengo giusto quindi che quei fondi
non vengano spesi per la salvaguardia e la valorizzazione di un sito
estremamente delicato».
Occorre non
dimenticare e profittare di ogni utile occasione ( e quale migliore occasione
del Congresso Internazionale che si terrà fra qualche giorno nel Sulcis?) per
tener vivo un movimento di opinione che
costringa il ministero dei Beni Culturali a ritornare sui suoi passi ed a restituire
a Sant'Antioco i 424 mila euro necessari per il restauro dell’antica necropoli e per favorire
la sua fruibilità.
Non sarà
facile ma la necropoli è una delle risorse del grande parco archeologico della
città al quale non si può ancora a lungo rinunciare.
Per non
dimenticare abbiamo recuperato e pubblichiamo lo spot realizzato dalla RAI per
sollecitare le donazioni.
le guerre puniche non finiscono mai.... !
RispondiEliminaMi è venuta una gran tristezza.
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